Teoria di ELLIOTT



Individuare i trend non appena si manifestano è motivo di notevole impegno, ma ambizione ancor maggiore è quella di riuscire ad anticiparli, evitando le perdite anche piccole, conseguenti alle inversioni, e cogliendo i profitti a piene mani, avendo comprato in anticipo sugli altri operatori

È dunque il sogno di tutti gli investitori, proprio quello che gli analisti statunitensi definiscono abitualmente “la ricerca del Santo Graal” e che i colleghi europei preferiscono accostare alla fanatica convinzione, propria dell’alchimia medievale, che si possa creare una “pietra filosofale”, in grado di mutare in oro qualunque metallo…

Non è naturalmente detto che in campo speculativo sia davvero impossibile mettere a punto e applicare una forma di trading system con buona resa statistica… Al momento, tuttavia, agli atti della dottrina finanziaria risultano varie teorie ingegnose, ma ben poche galileianamente sperimentate e dimostrate.

Fra le più intriganti e fascinose, vi è certamente quella messa a punto negli anni Trenta da
Ralph Nelson Elliott (1871-1948), basata a sua volta sulla magica serie numerica del matematico e mercante pisano Leonardo Fibonacci (1170 ca – 1250 ca).

La tecnica proposta da Elliott appartiene a quella parte dell’analisi tecnica che Francesco Caranti, nel libro “Guida Pratica al Trading con le Opzioni”, ci ricorda fare capo ai sistemi statistici frequenziali. Questi ultimi mirano a individuare il ripetersi di particolari forme d’onda nelle curve dei prezzi del passato, nell’intento di riconoscerne la più o meno imminente ricomparsa nel presente o nell’immediato futuro. Fatto che conferirebbe un ovvio e grandissimo vantaggio in termini di timing.

In sintesi davvero estrema: Elliot teorizzò a suo tempo che i mercati finanziari si muovono secondo cicli paragonabili a quelli del mare, dando sostanzialmente origine a un’onda di tipo impulsivo e a un opposto movimento di tipo correttivo. La prima, rialzista, si suddividerebbe in 5 sotto-onde, mentre il secondo, ribassista, in soli tre sotto-movimenti.

Elliott era quindi convinto che ogni mercato efficiente e regolamentato si attenesse a una successione di cinque onde al rialzo e tre onde al ribasso, fino alla composizione finale di un completo ciclo di otto movimenti.

La costruzione delle onde e i legami percentuali fra loro esistenti sono stati ulteriormente chiariti e divulgati a metà degli anni ’80 dagli studiosi Frost e Prechter, autori del fondamentale “Elliott wave principles”.

Per chi volesse approfondire una strategia di investimento così complessa e profonda, di cui è qui possibile fornire i soli capisaldi teorici, segnaliamo che è disponibile l’ottima traduzione italiana “La teoria delle Onde di Elliott”, edita da http://www.tradinglibrary.it/.





Le 5 onde impulsive sono individuate da una serie numerica e le 3 onde correttive dalle lettere A, B e C. Si noti come questa analisi tenga conto anche dell’emotività degli investitori e della loro comune psicologia. Da questo punto di vista, occorre riconoscere a Elliott l’indubbio merito di aver saputo cogliere l’aspetto emozionale sotteso alla speculazione finanziaria. La configurazione dei suoi “grafici” permette infatti di comprendere con quale velocità i mercati passino dall’euforia, tipico sentimento rialzista, alla frustrazione e al panico, caratteristiche dei ribassi e degli apocalittici crack.

Non molto dissimilmente da quanto aveva già illustrato Charles Dow, nella fase della prima onda la massa degli investitori si avvicina con incertezza ai titoli; nella seconda, si assiste a qualche piccola presa di profitto; nella terza, gli scambi aumentano e i prezzi salgono potentemente, con notevoli guadagni; nella quarta, la tendenza segna il passo, perché i grossi investitori iniziano a chiudere le posizioni; nella quinta, il mercato sale artificialmente alle stelle, sospinto dall’atteggiamento persistentemente euforico della massa.

È ora il momento dell’onda “A”, con i prezzi che già calano, ma che tuttavia inducono solo gli speculatori più intelligenti ad allontanarsi alla chetichella; l’onda “B” illude ancora una volta la massa frenetica; l’onda “C”, impietosa, crea il panic-selling, fa terra bruciata dei facili entusiasmi e manda in fumo una generazione di risparmi.

Per comprendere appieno la completezza e l’indubbia attrattiva della vision di Elliott, occorre però tenere presente che il tipo di figura 1-2-3-4-5-A-B-C ricorre costantemente nella curva dei prezzi, passando dalla fuggevole forma Sub-Minuette, che può essere intercettata solo dagli intraday-trader, fino all’amplissimo e ultracinquantannale periodo dell’onda Grand Supercycle

Quale conclusione trarre da questi insegnamenti? Non si può che definire eccellente la rappresentazione delle dinamiche dei mercati… Quanto all’applicabilità della teoria e all’autentica e univoca riconoscibilità delle figure, qualche perplessità indubbiamente permane…

Vogliamo qui citare gli affidabilissimi investitori americani LeBeau e Lucas, sostenitori del motto “keep it short and simple”: “Conosciamo molti trader che sono riusciti a guadagnare parecchio partendo dall’ipotesi che i mercati abbiamo una struttura ordinata… Siamo però inclini a ritenere e ad attribuire il loro successo a un impiego ottimale delle tecniche di money management e alla loro disciplina del controllo del rischio piuttosto che alla validità delle loro strategie e dei loro metodi di previsione…

Senza dimenticare l’illuminante parere dei non meno noti Mogey e Schwager: “
L’impiego dell’analisi ciclica come unico strumento di decisione nell’operatività sui mercati è garanzia di fallimento”  ed io Pietro Campanelli aggiungerei: ... per chi come loro hanno od avevano una preparazione tecnica insufficiente !



 

Teoria di Elliott

Teoria di Elliott

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R.N.Elliott, ingegnere americano a cavallo tra l'800 ed il 900, osservando i mercati finanziari costruì un modello frattale per descriverne i movimenti e capirne le varie fasi. Quello mostrato sopra è il pattern base in cui si possono già intravedere alcune caratteristiche del pensiero di Elliott: anzitutto il mercato è destinato a salire, contiamo infatti 5 onde (impulsiva) al rialzo e soltanto 3 (correttiva) al ribasso, con tale modello l'ingegnere americano intendeva racchiudere l'essenza dell'incedere dell'uomo sul pianeta Terra ovvero una continua corsa al progresso ed all'innovazione.

Se i mercati danno un valore alle attività umane, essendo l'uomo passato dalle ere preistoriche fino ad oggi in continua evoluzione, il modello sottostante alle borse non può che essere quello mostrato qui sopra. La teoria di Elliott è più di una semplice tecnica di analisi, essa contempla la psicologia del mercato e le condizioni sociali in cui esso si muove. E' l'unica teoria completa di quelle nate nel secolo scorso e pur essendo datata è la più innovativa e lo rimane tutt'oggi. Il riconoscimento di un'onda non è solo lasciato al mero grafico, ma anche a ciò che gli si muove intorno ovvero gli investitori. Tutti quelli che si sono adoperati nel suo utilizzo in maniera meccanica hanno fallito, Elliott non è un algoritmo, è la ricerca delle condizioni psicologiche sottostanti ad un movimento e non già il movimento stesso.

Ogni onda ed ogni fase di mercato corrisponde ad una aspettativa degli investitori, Elliott, se applicata in maniera corretta permette di raggiungere una profondità di analisi alla quale nessun altra teoria riesce ad avvicinarsi. Di difficile applicazione molti mormorano...certo, ma se esistesse una logica banale in grado di far arricchire chiunque forse gli stessi mercati finanziari non esisterebbero! Molti dicono che il conteggio corretto delle onde di un mercato si sa solo alla fine dei movimenti e che quindi la teoria è inutile. Vero e al tempo stesso falso. Elliott non sostenne mai di saper prevedere il futuro (lo sostengono sedicenti guru da strapazzo), ma di poter costruire scenari ed affiancarli ad una probabilità di realizzo.

Il bravo analista non ha mai davanti a se una sola analisi, ne ha sempre almeno 2, le interseca per trovare i punti comuni e discordi e, nel seguire il mercato, non è mai colto di sopresa da esso. Chi pretende "il futuro" non fa onore alla teoria o meglio...nemmeno la usa!

Un ultima considerazione sulla attualità di essa e sulla sua freschezza. Il modello di Elliott è un modello frattale ovvero un insieme di gradi interconnessi uno con l'altro aventi come fattore comune (alle varie dimensioni) il pattern base, quello qui sopra mostrato. Molti anni più tardi, erano gli anni 80, un ricercatore della IBM, Benjamin Maldenbrot, acuto matematico, diede vita "scientifica" ad una delle branche più affascinanti della geometria: la geometria frattale. E proprio Maldenbrot è autore di numerosi studi riguardo la gestione del rischio sui mercati finanziari ("A Random Walk on Wall Street") che si sono rivelati i più affini per la rappresentazione dei "caotici" (ma non casuali) movimenti degli asset quotati.....molti anni più tardi dunque, un ricercatore matematico, conferiva "verità" scientifica alla natura frattale dei mercati finanziari facendo della Teoria di Elliott una meravigliosa intuizione dei primi anni del novecento.

Il modello frattale

Il Modello Frattale

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Qui sopra una prima costruzione del modello frattale accennato nell'introduzione. E' evidente la suddivisione di ogni impulso in 5 sub-onde e delle coorettive in 3 sub-onde. Per le correttive avremo molte varianti (triangoli, flat, etc.) ma per ora soffermiamoci sul modello base. Inanzitutto dato che si tratta di concatenare crescendo di grado un modello che è costituito da 5 onde up e 3 down, l'effetto che si ottiene è una perfetta correlazione con la serie numerica di Leonardo Fibonacci da Pisa, geniale matematico del 1200. Approfondiremo più avanti il mondo di Fibonacci, per ora basti tenere a mente quanto detto.  Spingiamoci oltre e costruiamo frattalemente il grado ancora superiore a quello della fingura sopra, il risultato è mostrato qui sotto.

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Ecco svelato l'intero ciclo di mercato, in figura vi sono anche i conteggi del numero di onde a vari stadi intermedi, noterete che sono tutti numeri facenti parte della serie numerica di Fibonacci che adesso mi limito ad introdurre, più avanti vedremo le correlazioni tra essa ed i fenomeni naturali fino ad arrivare ai mercati finanziari.

La serie di Fibonacci è tale per cui il componente di posto "n" altro non è che la somma dei due precedenti, molto più semplice scriverla e lasciarvi il divertimento di verificare.

Fibonacci Numbers: 0  1  2  3  5  8  13  21  34  55  89  144  233  377 .....

 Rules & Extension

Rules & Extension

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Vi sono alcune leggi che Elliott stabilì all'interno del suo impianto teorico, le cosiddette "rules".

1.                Onda 2 non ritraccia mai oltre il minimo di onda 1

2.                Onda 3 non è mai la più corta dell'intera struttura

3.                Onda 4 non entra mai nel territorio di onda 1    

Queste 3 leggi devono essere sempre rispettate, sono le uniche leggi, oltre al modello stesso ad essere insindacabili, tutto il resto è lasciato alla bravura ed alla interpretazione dell'analista.

Vediamo in figura sopra alcuni esempi di applicazione di tali "rules" e anticipiamo dunque una nuova peculiarità della teoria: la possibilità di "estensioni" d'onda, che altro non sono che una manifestazione di struttura a 5 interna a sua volta ad una struttura a 5 onde di grado maggiore. Vediamo adesso l'applicazione delle rules ed i primi esempi di correct counting in caso di estensioni.

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Ognuna delle 3 onde facenti parte di un treno impulsivo può estendere, nella realtà l'onda maggiormente candidata ad essere estesa è l'onda 3. Vediamo qui sotto in ultima analisi la peculiarità frattale che sta alla base di tutto l'impianto teorico ovvero un'estensione all'interno di una estensione.

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Truncation

Truncation

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Con il termine "Truncation" (a volte si usa anche "Failure") ci si riferisce alla eventualità che pur essendo su un'impulsiva il mercato possa mancare un nuovo top attraverso l'onda 5. E' una possibilità tutt'altro che remota ed è facile intuirne le ragioni sottostanti: semplicemente il mercato ha perso troppo momentum (la pressione delle vendite è pesante) e non riesce a raggiungere nuovi top. Tipicamente si viene a formare un doppio massimo col secondo più basso del primo.

La sfumatura da cogliere in tale situazione è che il nascente trend ribassista in realtà non parte con il massimo assoluto che vediamo sul grafico bensì sul massimo del "Truncation", si parla infatti spesso in Elliott di top assoluti e top ortodossi: nel caso specifico qui in visione il"vero" top della struttura (l'ortodosso) è appunto inferiore al top assoluto. Tutto ciò visto fin'ora si riflette specularmente su un treno impulsivo bearish, come mostrato in figura sotto.

 

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Variante d'onda 5

Variante d'onda 5

 

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Le onde 5 essendo le ultime della struttura impulsiva sono le più indicate a mostrare evidente perdita di momentum e di volumi, tale prerogativa è creata dalla fase di mercato in essere dove i cosiddetti Weak Holders (mani deboli) comprano titoli a man bassa nell'ansia di non perdere il treno rialzista in corso, all'unisono gli Strong Holders (mani forti) stanno già distribuendo ed incassando i profitti del trend. Lascerranno le mani deboli sole dentro un mercato dove non ci saranno più compratori ed il cui destino può essere solo di cadere sopra se stesso.

In tale fase di scambi la perdita di momentum è ovvia in quanto c'è offerta nei book ed il progressivo appiattimento dei volumi nel salire del prezzo è proprio l'indicatore che la distribuzione volge al termine...d'altronde un compratore può essere tale solo se incrocia un venditore. Ecco dunque formarsi a volte un'onda 5 di forma triangolare, il famoso wedge (cuneo) che è una delle figure più bearish dell'analisi tecnica. In un  trend ribassista si ha le medesima situazione a parti invertite tra chi compra e chi vende.

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Zig Zag

Zig Zag

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Adesso ci occupiamo della parte discendente del modello Elliottiano ed iniziamo con la figura correttiva più semplice: lo Zig Zag. Come si vede qui sopra in figura esso non è altro che la parte terminale del modello base, a fianco è mostrata la sua struttura interna: sia onda A sia onda C sono a sua volta impulsi a 5 onde.

 

Double&Triple

Double & Triple

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Quella mostrata qui sopra è invece una variante di ZigZag ovvero un Triple ZigZag.Onda W ha al suo interno un pattern a 3 onde ovvero un A-B-C esattamente uguale in struttura a quello visto nell'articolo ZigZag, in questo frangente però il mercato non ha corretto abbastanza e dunque intermezza la struttura con una onda X e poi ripropone un altro ZigZag (Y). Potrebbe finire anche qui ed allora dovremmo parlare di Double ZigZag, nel caso invece che il mercato ripresenti una onda X e poi riprenda la via del ribasso allora dovremmo aspettarci un nuovo ZigZag per concludere l'intera struttura in Triple con l'onda Z finale.

 

E' chiaro che ad ogni onda X l'analista è tentato di ipotizzare l'inversione rialzista, se la X fosse una onda 1 naturalmente la seguente onda 2 non dovrebbe oltrepassarne i limiti e questo vanifica l'ipotesi di inversione e già fa supporre il Duoble ZigZag, ma ancora prima si può indagare sulla struttura interna dell'onda X (che potrebbe essere una 1 di un nuovo ciclo rialzista), se essa avrà una conformazione interna a 5 onde allora sarà l'agognata onda 1 mentre se la sua struttra interna è a 3 onde sarà inequivocabilmente una correttiva ergo necessiterà di nuovi minimi e diqui la previsione di Double e poi più sotto nelle stesse eventualità di Triple ZigZag.

 

Dunque appare chiaro che onda X per essere tale deve avere una conformazione a 3 onde interna o in varie varianti di correttive che più avanti saranno note ad esempio Flats e Triangles.

 

Caratteristiche delle onde di Elliot
a cura di
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"
Il mercato si muove come le onde del mare",
rispettando ferree regole fisiche e matematiche.

Elliot parte da questa originale premessa metaforica, muovendo i suoi passi da studi e principi elaborati da C. Dow, il padre della analisi tecnica, stilando una teoria che stupisce i matematici, gli economisti e i naturalisti del 20° secolo.

Secondo Elliot queste regole matematiche e fisiche che regolano l'universo, danno origine a  moti che ricordano  le onde del mare.

Onde che si scagliano con forza (impulso) sulla  spiaggia e che subito dopo si ritirano nel mare (correzione).

Questo moto perpetuo caratterizza secondo Elliot anche i mercati finanziari, che come il mare si muovono secondo onde impulsive e  correttive.

Entriamo nel vivo.

Un' onda è suddivisa in una parte impulsiva , quella che segue il trend principale in atto e che ha come caratteristica quella di essere suddivisa in 5 sotto-onde, indicate numericamente in 1,2,3,4,5, e in una parte  correttiva  suddivisa in 3 sotto-onde indicate con le lettere a,b,c.

Il modello base  è composto quindi da otto onde , 5 in senso del trend che rappresentano appunto l'impulso , 3 in senso opposto, che viceversa rappresentano la correzione dell'impulso stesso (vedi figura sotto).



Delle
cinque onde che formano l'impulso, la onda "1", la onda "3", la onda "5" vanno a loro volta, all'interno dell'onda impulsiva di grado superiore della quale fanno parte, in direzione del trend e sono a loro volta impulsive (possono essere nuovamente scomposte in 5 sotto-onde).
La onda 
"2" e la onda "4", pur facendo parte di un'onda impulsiva di grado superiore, vanno invece contro il trend principale e rappresentano correzione di esso.
La 2, correzione di onda 1 , e la onda  4 la correzione di onda 3.
Sono  all'interno di un'onda impulsiva  onde correttive (possono essere scomposte in tre sotto-onde a , b,c,).

Delle tre onde che formano la correzione, la onda "a" e "c" sono onde impulsive (scomponibili  in cinque sotto-onde).
La onda "b" invece rappresenta la correzione di onda "a" e possiede quindi tutte le caratteristiche di un'onda correttiva.(suddivisa in a,b,c, anzichè 1,2,3,4,5)

Ogni onda quindi può a sua volta essere scomposta.
Il modello base di 8 onde può divenire 34, poi 144 ...........

Per questo la teoria di Elliot è definibile come una proiezione geometrica frattale riproponibile all'infinito su diverse scansioni temporali dal tick by tick al ciclo decennale.


Analizziamo più dettagliatamente le onde:

La
Onda 1 
(impulsiva formata da cinque sotto-onde 1,2,3,4,5,) ha le maggiori probabilità di essere la più piccola, poche di estendersi (della "estensione" parliamo più avanti).

Precede la fase spesso accumulativa di onda 2 , quindi spesso viene soffocata di proposito per permettere alle mani forti di cogliere prezzi più bassi.


La
Onda 2 è una correzione della onda 1, suddivisa in tre sotto-onde di grado inferiore a,b,c, come tutte le onde di correzione.
Ha una struttura tendenzialmente "semplice" a zig-zag con "a" composta da 5 sotto-onde, "b" composta da 3 sotto-onde, "c" composta da 5 sotto-onde.
(5-3-5)

In genere avviene con volumi calanti e non ritraccia mai oltre il 100%.
(esempi :   il secondo minimo di un doppio minimo è fatto da onda 2 )
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Onda 3.Mai la più piccola. Di solito la più lunga e con forti volumi, anch'essa suddivisa in cinque sotto-onde con spesso gaps tra un'onda e l'altra.

Qui può avvenire una cosiddetta
estensione.
Che cos'è un'estensione di onda 3?

In pratica la quinta sotto-onda   di onda 3 diviene la prima di un'altra serie di 5 sotto-onde, facendo divenire 9 le sotto-onde di
onda 3.

Possono anche aversi estensioni di estensione con sotto-onde che divengono 13 (l'ultima 5 diviene nuova 1 di altre 5 = 9+4 =13).

Le estensioni possono avvenire soltanto nelle onde impulsive (1,3,5,a,c).
Non possono caratterizzare più di un'onda di un trend all'interno del ciclo ( se la troviamo in onda 3 , non la troveremo in onda 5, se la troviamo in onda "a", non la troveremo in onda "c").

Anzi in base al principio del  "Wave Equality" se l'estensione avviene in onda 3 , la onda 5 avrà una lunghezza tendente ad uguagliare onda 1 e non avrà "estensione".

Di riflesso, se onda 3 , non supera la lunghezza di onda 1 e tende ad essere lunga come onda 1, è quindi fisiologico attendere estensione in onda 5 .

 

La Onda 4 in genere è un'onda "complessa" e la più volatile. 
Chi non intende rischiare sui massimi alleggerisce , chi desidera sfruttare l'ultimo moto al rialzo  , incrementa sulla debolezze.

In genere si formano figure complesse triangolari di continuazione per "l'ultimo balzo in 5".
Triangoli simmetrici,ascendenti , discendenti, formati a 5 movimenti di consolidamento composti da  onde (3-3-3-3-3), prima dell'uscita dalla figura triangolare al ribasso.

Non scende mai sotto il massimo di onda 1.
Si sviluppa in un tempo maggiore   rispetto alla onda 2.

Secondo il
principio dell'alternanza, se l'onda 2 è semplice (a zig zag) ,onda 4 ha altissime probabilità di essere un'onda complessa con figure di consolidamento prolungate del tipo triangolare indicate.
Se l'onda 2 è complessa in genere onda 4 si forma con il semplice zig-zag (5-3-5).

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Onda 5 è l'ultima onda impulsiva. Se l'estensione è avvenuta nella terza, in genere ha una lunghezza come  onda 1 come abbiamo detto, ed è regolare, altrimenti può estendersi oltre la 1 e si hanno  formazioni del tipo a cuneo inclinato, rising wedge, nella direzione del trend.

In onda 5 infatti si formano alcune volte questi triangoli diagonali, con i lati inclinati entrambi verso il trend , preannunciano la fine del trend , confermata in questi casi da divergenze su grafici di oscillatori.
Questi "cunei", "wedge", sono formati da 5 onde di tre onde ciascuna.

Alcune volte il massimo di onda 5 non riesce ad oltrepassare il massimo di onda 3.
Si tratta della tipica
"Failure", ma sono eccezioni, eccezione in questo caso che indica al contrario dell'estensione, forte debolezza del trend .
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La peculiarità della teoria di Elliot  è quella di essere regolata dalla sequenza  dei
numeri di Fibonacci,  numeri del matematico pisano che nel 1200 ebbe il merito di importare in Europa i numeri arabi e di fare con essi teorie, proporzioni e rapporti che ancora oggi sono alla base di molti studi naturalistici, architettonici e matematici, non solo finanziari. 
I numeri Fibonacci sono il risultato della somma dei due numeri precedenti:1-1-2-3-5-8-13-21-34-55-89-144.

I numeri di Fibonacci oltre a regolare flussi naturali, conformazioni di galassie , fiori e regolare la vita animale, sono la base dei flussi economici letti sul grafico.

Ad esempio :
estensione minima e massima di onda 5 = ampiezza
onda 1 x 3.236 da aggiungere al min e max di onda 1.

3.236 a sua volta non è altro che il doppio di 1.618  (un numero  che misura  il rapporto di un numero di Fibonacci rispetto ad un precedente numero ).

Il risultato infatti tende a divenire intorno a 1.618 dopo il quarto numero
 Esempio  :        34/21=1.619   55/34=1.617   89/55=1618 .


Sempre parlando di  onda 5 spesso si realizzano divergenze grafiche sugli oscillatori in questa fase del mercato, e l'euforia degli investitori sale  alle stelle.
I mass- media parlano di rally e l'ultimo investitore si decide ad entrare nel mercato in acquisto.

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Onda a .Insieme alle onde b e c rappresenta la correzione del rialzo prodotto dall'onda impulsiva precedente , formata dalle 5 onde appena esaminate.
(se le onde 1,2,3,4,5 possono formare Onda Impulsiva 1 ,   a,b,c, rappresentano  onda correttiva 2).

E' un'onda di impulso a sua volta formata da 5 onde minori .

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Precisazione:
La forma tipica di correzione come abbiamo già sottolineato è lo "zig-zag" (5-3-5=a-b-c-)
Una forma a saetta come in figura.
Esistono varianti allo zig-zag essendo l'onda correttiva spesso  più complessa di un'onda impulsiva.

Esiste il "Flat", che anzichè essere una figura a saetta (come lo zig-zag),  è una figura di correzione "mozza", più un consolidamento che una correzione.
Più  laterale.

Caratterizza i mercati con onda impulsiva precedente molto forte.
Invece di essere 5-3-5,  è composta da tre sotto-onde,  3-3-5 (la sotto onda "a" è  composta anzichè da cinque sotto-onde, da tre sotto-onde)

Essendo la onda "a" mozzata, spesso in questi casi si assiste ad anomalie.

La onda "b" può oltrepassare il massimo di onda "5" impulsiva, dando origine a quello che Elliot chiamava "Irregular top",figura che crea una trappola utilizzabile con strategie del tipo
"Turtle soup".

Questo avviene come ripeto in mercati molto forti e spesso segue ad estensioni in onda 5.
Altra peculiarità di correzioni flat può essere l'onda "c" che non riesce a fare nuovo minimo rispetto al minimo di onda "a".
Anche questo evidenzia la forza dell'impulso.

In caso di onda "b" che faccia nuovo massimo e onda "c" che non scenda sotto il minimo di onda "a", ci troviamo di fronte ad una figura correttiva flat chiamata da Elliot "Running Correction".

Sempre a proposito dei tipi di correzione, analizzato lo zig-zag, il flat e il triangolo ,dobbiamo dire qualcosa anche sui "double three" o "triple three".

Lo zig -zag, e il flat sono definiti "three" in quanto seppur avendo caratteristiche diverse sono formati da tre onde (a,b,c).
Ebbene la correzione "double three." o "three tthre" è una correzione complessa costituita dalla somma di figure correttive di zig - zag , di flat e zig-zag insieme.
Ne risultano figure del tipo (a,b,c, x , a,b,c, x a,b,c,).
Non sono frequenti, per fortuna.

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Tornando alle caratteristiche di onda "a", si crede che "a" sia una piccola correzione  prima della ripresa del trend rialzista primario, come è stato per  onda 2 e la onda 4, invece è la preparazione di una fase distributiva che poi darà inizio alla più forte onda  c.
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Onda b . Viene confusa con la ripresa del trend primario rialzista. I piccoli investitori che hanno perso il precedente rally si affrettano ad entrare.
Le mani forti sui massimi escono.
Si formano in genere tre onde non molto marcate in genere.

In alcuni casi invece si formano tre onde che riescono anche a oltrepassare il massimo di onda 5 del trend precedente rialzista come vi abbiamo detto nel caso dell' irregular top.

In onda "b" alcune volte si formano figure triangolari o rettangolari come spesso avviene in onda 4.Movimenti complessi a 5 sotto-onde di tre.

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Onda c.
E' l'onda più forte delle tre correttive .

Misura tendenzialmente 1.618 x onda "a" da aggiungere al massimo e al minimo di "b".
Compie il ritracciamento conclusivo e spesso violento del rialzo posto in essere dalla onda  impulsiva precedente dello stesso grado.



 

LA TEORIA DELLE ONDE DI ELLIOTT E LA SERIE DI FIBONACCI

 

 

La teoria di Elliott poggia su 2 pilastri:

- 5 onde nel trend principale (1-2-3-4-5);

- 3 onde (di correzione al trend principale) nel trend secondario (A-B-C).

Le onde 1, 3 e 5 sono onde impulsive mentre le onde 2 e 4 rappresentano le onde correttive dell'onda 1 e 3.

L'onda 2 non può correggere oltre l'origine di onda 1 e l'onda 3 non è mai l'onda più piccola della sequenza ma normalmente la principale e la più lunga.

Se accade che l'onda 1 sia più lunga dell'onda 3, la successiva onda 5 non potrà superare la lunghezza dell'onda 3.

L'onda 4 non deve oltrepassare il massimo di onda 1.

In genere le onde impulsive conterranno un ulteriore movimento a 5 onde mentre le onde correttive conterranno un movimento a 3 onde.

 

 

ONDE IMPULSIVE (1-3-5)

 

L'inizio di onda 1 rappresenta il punto di inversione e l'inizio della nuova fase impulsiva a 5 onde. La dimensione spazio / tempo dell'onda è il punto di partenza su cui verranno calcolate le successive 4 onde.

L'onda 1 al suo interno è formata da una struttura a 5 onde.

Normalmente l'onda 1 viene inquadrata dagli operatori come una semplice reazione del trend principale confermata poi dall'onda 2; i volumi dell'onda 1 sono alti rispetto a quelli registrati nell'area di esaurimento del trend precedente.

 

L'onda 3 è la più forte ed ampia di tutto il movimento a 5 onde; è la conferma dell'inversione ed è il migliore impulso con riferimento agli alti valori di momentum, volatilità, direzionalità e volumi.

Normalmente l'onda 3 raggiunge un obiettivo pari ai valori 1 - 1,618 - 2,618 del movimento dell'onda 1 (numeri di Fibonacci).

 

 

L'onda 3 al suo interno è formata da una struttura a 5 onde.

Gli operatori con l'onda 3 si accorgono del nuovo trend incrementando così i volumi e la direzionalità del movimento; il prezzo acquista velocità e accelerazione.

 

L'onda 5 segna la fine del movimento del trend principale; di norma esprime volatilità, direzionalità e volumi scarsi.

Gli obiettivi dell'onda 5 possono essere :

- la stessa lunghezza dell'onda 1;

- il 61,8% o il 76,4 della distanza tra l'onda 1 e l'onda 3;

- la stessa proporzione percentuale di 3 a 1.

Nel 20% dei casi l'onda 5 è formata da un movimento a 5 onde; per un altro 20% assume una figura "diagonal triangle" simile al wedge; per un 10% non riesce nemmeno a superare i massimi dell'onda 3 (soprattutto quando l'onda 4 ha corretto per oltre il 50% il movimento di onda 3); per il restante 50% assume forme assai diverse tra loro che verranno trattate in seguito.

Gli operatori credono che il trend non si possa concludere e mantengono le posizioni trovandosi poi contro il nuovo trend A-B-C che correggerà la struttura con estensione compresa tra il 38,2% e 61,8% dell'intero movimento precedente.

 

ESTENSIONE (il conteggio delle onde arriva a 9)

 

E' una caratteristica che spesso si trova presente nel conteggio a 5 onde ed è rappresentata da un ulteriore ciclo. L'estensione può avvenire nell'onda 1 o 3 o 5 ma probabilmente si verifica su onda 3 (comunque può esserci SOLAMENTE in una delle onde dell'intero ciclo).

Se si verifica sull'onda 1 l'intera figura avrà forma simile ad un wedge con l'onda 3 media e l'onda 5 piccola eguale a 3; in tal caso la correzione potrà raggiungere gli estremi dell'onda 2.

 

 

Se l'estensione avviene sull'onda 5 la correzione successiva sarà minima in termini di spazio allungandosi solamente in tempo e raggiungendo al massimo i minimi (trend rialzista) o i massimi (trend ribassista) dell'onda 4. Inoltre, le estensioni di onda 5 hanno solitamente 2 ritracciamenti (vedi figura 5-6 e 7-8) :

 

       

 

ONDE CORRETTIVE (2, 4)

 

L'onda 2 ricopre normalmente tra il 38,2% e 61,8% dell'onda 1 ma può raggiungere anche il 100% senza mai però oltrepassare il minimo di onda 1. Le formazioni daily o weekly possono cadere nel 25% dei casi tra il 38,3 e 50% di ritracciamento mentre nel 75% dei casi tra il 61,8 e 76,4%.

Il punto finale dell'onda 2 di norma è associato a condizioni di ipervenduto.

L'onda 2 è formata al suo interno da 3 onde A-B-C.

 

L'onda 4 è formata sempre da 3 onde ma graficamente è notevolmente diversa da onda 2: di solito il patter risulta compresso con sembianza di sideway o triangolo. Le dimensioni di onda 4 sono minime: di norma la correzione ideale cade tra un 23,6% e 38,2% del movimento espresso dall'onda 3 (solo a volte sino al 50%).

Solo in rari casi si scende oltre il 50%; in questi casi ci sono elevate probabilità che l'onda 5 non superi il top di onda 3.

L'onda 4 è anche il primo supporto alla correzione A che corregge di norma tra l'onda 3 e 4

 

LE ONDE A-B-C

 

La prima onda correttiva A può contenere al suo interno 3 o 5 onde; è di solito un movimento unidirezionale che termina tra l'onda 3 e 4.

L'onda B è l'unico movimento che deve presentare al suo interno un pattern a 3 onde; può correggere in misura estremamente variabile l'onda A:

- B classica: 38,2 o 61,8 o 100% di A;

- B irregolare: oltre il 100% o 138,2% di A.

In generale se l'onda A è composta da 5 onde, l'onda B ritraccerà tra il 38,2% ed il 100% di A; se l'onda A è composta da 3 onde la B ritraccerà da un minimo del 50% al 138,2% di A.

L'onda C è composta al suo interno da un movimento a 5 onde (a parte rari casi); la sua ampiezza è eguale a quella di A oppure ad un multiplo Fibonacci di A. In genere dunque un successivo ritorno dei prezzi sui livelli estremi finali di A segnala il vicino completamento del movimento correttivo a 3 onde ripristinando il trend principale con il prossimo impulso.

L'onda C comunque in genere termina oltre il livello estremo di A; il target finale di C è il 38,2 o 50 o 61,8% dell'intero impulso precedente.

 

 

Seguendo la serie di Fiboncci, la correzione più frequente di un movimento è comunque pari al 61,8% del movimento stesso (vedi grafico sopra 62%). Un ritracciamento settimanale o giornaliero del 61,8% del totale del movimento è più importante di un conteggio di 5 onde rispettivamente sul giornaliero o intraday per ipotizzare che una possibile "inversione" accadrà a breve (ovviamente si cercherà conferma da un 1-2-3 o candlestick) !

 

MODELLI DI ONDE CORRETTIVE

 

- zig zag;         - flat;         - triangle;         - complex formation.

 

Il zig zag presenta una sequenza A, B, C rispettivamente di 5, 3 e 5 onde; è necessario che B non superi l'inizio di A.

 

Il flat è di norma una correzione sideways e si compone di 3, 3 e 5 onde; di norma B ricopre lo spazio sino all'origine di A e C completa il pattern con un movimento di dimensioni eguali ad A.

Solo quando C si presenta con una forma a 3 onde e non è in grado di superare l'origine di A si può esser in presenza di una formazione triangolare.

 

I triangoli sono movimenti sideways (in genere di continuazione del trend) di 5 onde A B C D E suddivise rispettivamente in 3 onde ciascuna; i volumi sono in diminuzione durante la formazione della figura. I triangoli possono essere: ascendenti, discendenti, simmetrici o simmetrici invertiti (molto raro). In breve l'onda C e D devono essere rispettivamente contenute dall'onda A e B. Di solito l'onda E è contenuta dall'onda C.

L'uscita del triangolo provocherà un impulso di 5 onde nella direzione del trend principale la cui misurazione potrà essere fatta:

- tramite proiezione del trend prima della figura;

- tramite misurazione dell'ampiezza del triangolo.

 

Le formazioni complesse presentano una configurazione iniziale A B C di zig zag o flat ma contengono un'onda intermedia X che può essere a 3 o 5 onde o triangolare (A B C X A B C).

 

L'ALTERNANZA

 

Viene usata per pronosticare quale sarà la forma d'onda 4:

- se l'onda 2 è stata un zig zag, l'onda 4 sarà flat o triangolo;

- se l'onda 2 è stata regolare, l'onda 4 sarà irregolare;

- se l'onda 2 è stata una sideways, l'onda 4 sarà acuta.

In breve, la 2 si contrappone alla 4, sono rari i casi in cui queste onde sono eguali come forma e correzione.

 

LA COSTRUZIONE DEL MOVIMENTO

 

Esempio :

Ammettiamo che l'onda 1 nasce da un minimo di 1.000 e arriva a 1.020; la correzione di onda 2 sarà pari a una % compresa tra 50 e 61,8 di onda 1, cioè l'area 1.007,64 e 1.010. Prendiamo 1.007,64 da dove parte l'onda 3 che avrà come target minimo 1.007,64+20=1.027,64 e massimo l' 1,618 in più di onda 1 cioè 1.007,64+(20x1,618)=1.040 oppure il 2,618 in più cioè 1.007,64+(20x2,618)=1.060 oppure il 4,236 in più cioè 1.092,36 etc.

L'onda 4 successiva cade tra il 38,2% ed il 50% dell'onda 3 e cominceremo a contare l'onda 4 una volta superato il 23,6% di ritracciamento dai massimi.

Infine l'onda 5 ha più target comuni, ad esempio se onda 4 ha ritracciato per oltre il 50%, l'onda 5 probabilmente non riuscirà a passare il massimo di onda 3.

La correzione successiva A B C scenderà invece del 38,2 o 50 o 61,8% di tutta la distanza percorsa dalle 5 onde.

 

TREND CHANNEL E TARGET DEI MOVIMENTI

 

E' possibile, utilizzando i "trend channel", ipotizzare il corso ed il target finale di un trend :

 

e sfruttare la correzione (onde correttive a-b-c) successiva con target minimo del 38,2% dell'intero movimento rialzista :

      

    

 

anche dopo onda 1 (oppure dopo onda a - nel grafico si vede un'estensione di onda c) è possibile - utilizzando i numeri di Fibonacci - stabilire il target del movimento :

        

 

anche al termine di onda 3 si può stabilire il target successivo (onda 3 può - a volte - anche raggiungere il target price come sopra calcolato) come segue (si noti che quanto più veloce è stato il movimento di onda 3, tanto sarà veloce anche il successivo ritracciamento che si può ipotizzare di circa il 50% del movimento principale - da inizio onda 1 a fine onda 3) :

       

 

 

Ovviamente prima di entrare sul mercato è consigliabile attendere conferma del cambio trend data da un 1-2-3 rialzista o ribassista, da una rottura dell'ultimo massimo in un trend ribassista o dell'ultimo minimo in un trend rialzista o almeno un segnale candlestick (es. hammer, bullish engulfing, etc.).

 

L'OBIETTIVO TEMPORALE

 

Un'altra applicazione della serie di Fibonacci può essere quella di individuare "quando" il trend cambierà :

 

       

 

Prendendo la distanza tra gli ultimi due high swing o gli ultimi due low swing e moltiplicandola per 1,618 troverò, cioè, il giorno in cui il mercato dovrebbe invertire.